La parola “gioia” non ricorre spesso nei testi dei programmi scolastici. A meno che non siate in Finlandia. Il curriculum scolastico che la Finlandia ha adottato da quest’anno per le pre-school, cioè l’equivalente delle nostre scuole materne, è incentrato sull’importanza del gioco e su un processo di apprendimento “gioioso” dei bambini. Negli asili finlandesi, ai bambini non viene insegnato a leggere e a scrivere, a meno che non sia il bambino a chiederlo. Il tempo speso sui banchi è minimo, se non nullo. I piccoli trascorrono i giorni giocando, cantando, o immersi nella natura. Le scuole finlandesi sono famose per il loro grande successo nei test internazionali PISA (che misurano le performance dei teenager). In realtà l’attenzione per l’educazione, in questo Paese, comincia molto prima, già dall’asilo. Così, mentre in Italia i bambini a 6 anni sanno già leggere e scrivere, in America si discute se aumentare le ore dedicate all’alfabetizzazione negli asili (con pubblicazioni tipo “L’asilo è diventato la nuova prima elementare?” ), in Finlandia i bambini arrivano a 7 anni completamente illetterati.
Giocare, giocare giocare
La pre-school è il primo gradino della scuola dell’obbligo finlandese. E’ completamente pubblica, i bambini cominciano a frequentarla a 5-6 anni. Il metodo è semplice: farli giocare, giocare, giocare. Attraverso il gioco imparano. E non si accorgono nemmeno di stare imparando cose nuove, perché sono troppo appassionati a giocare.
Secondo gli insegnanti finlandesi durante il gioco i bambini sviluppano le relazioni interpersonali e le capacità di linguaggio e di calcolo.
Il tempo impiegato seduti sui banchi è solo una piccola parte. Si dedica solo un giorno a settimana ad attività da “desk”, come scrivere a mano. Penna, matita o astuccio? Nella pre-school sono solo oggetti complementari, il concetto di essere obbligati dall’insegnante a stare seduti, fermi, a fare esercizi con la matita in mano è del tutto contrario al sentire comune del processo di apprendimento.
Imparare attraverso la gioia
Il concetto di fondo è che “le cose che impari senza gioia le dimentichi subito”, come dice un antico proverbio finlandese. Quelle che impari divertendoti, invece, ti restano dentro.
La “gioia” è centrale nel programma educativo finlandese degli asili, e si può constatare in una giornata tipo.
Non esiste una programmazione giornaliera precisa. Gli insegnanti hanno un programma settimanale con l’attività principale: lunedì giochi nei campi, martedì c’è la corsetta, venerdì giornata dedicata a canti e canzoni. Tutti i giorni i piccoli, alle 9,30, fanno il “Morning Circle”. Cantano canzoni, ed hanno tutti piccoli stivali di gomma ai piedi che gli permettono di attraversare pozzanghere e di non curarsi della pioggia. Per un’ora non fanno altro che “costruire dighe” in giardino.
Piccoli gelatai
Dopo il Morning Circle i bambini corrono alla “stazione” che hanno scelto: c’è lo spazio dove costruire un castello con le lenzuola del letto, una stazione per fare creazioni con l’argilla e una dove i bambini possono giocare a fare i gelatai. Un bimbo chiede due palline di cioccolato e una di fragola: la bambina glieli serve e lui le porge una finta banconota da 10 euro. A questo punto interviene la maestra, ed aiuta la piccola cassiera a fare i calcoli per dare il resto. Non tutte le attività sono uguali: in alcune i bambini giocano in forma totalmente libera, come quando costruiscono le dighe nel giardino, in altre sono più guidati dalle maestre (come la bimba che gioca nella piccola gelateria). In Finlandia, agli insegnanti si richiede di offrire ai bambini entrambi i tipi di attività. Ma come si fa a imparare a leggere senza inchiodarsi al banco e fare esercizi di grammatica?
Illetterati (finché non si sentono “pronti”)
Se andate in una pre-school finladese, infatti, non vedrete un bambino leggere o fare esercizi. Piuttosto, le prime nozioni di alfabetizzazione vengono trasmesseattraverso i giochi e i canti come il Morning Circle, dove i bambini battono le mani sillabando e ritmando le parole. A un certo punto della giornata, la maestra consegna ai bimbi una scatola di libri per bambini. I piccoli ne prendono uno a testa e cominciano a sfogliare guardando le figure, senza concentrarsi sulle parole. Le insegnanti non costringono i bambini a leggere, per un motivo semplice: sanno che la maggior parte di loro migliorerà comunque prima della fine dell’anno. Chi si dimostra interessato a imparare, invece, viene aiutato e stimolato. In Finlandia, i maestri sono liberi di insegnare a leggere se pensano che il bambino “ne abbia voglia e interesse”. La scorsa legge, invece, addirittura impediva agli educatori di insegnare a leggere, perché la lettura era un’attività da fare solo dalla prima elementare in poi. Durante l’autunno genitori e insegnanti si incontrano per fare un piano individuale di apprendimento, cucito sul bambino in base ai suoi interessi e al suo livello di “prontezza”: se il bambino ha voglia, imparerà a leggere, altrimenti aspetterà il prossimo anno. D’altro canto, quel bambino avrà tutta l’adolescenza per distinguersi in quella che è considerata la scuola migliore del mondo. Per ora, meglio giocare.
di Carlotta Balena – Fonte