ROMA – Con un voto bipartisan, 385 voti a favore e solo due contrari, l’aula della Camera ha dato il via libera definitivo alla nuova legge sulla continuità affettiva, che introduce una corsia preferenziale per le adozioni da parte delle famiglie che hanno avuto in affido minori in stato di abbandono e adottabilità.

La legge dice una cosa semplice: le famiglie affidatarie hanno una corsia preferenziale nell’adozione. Ovvero d’ora in poi il tribunale dei minori ha il dovere di “tenere conto dei legami affettivi significativi e del rapporto stabile e duraturo consolidatosi tra il minore e la famiglia affidataria” prima di decidere i genitori adottivi dei minori in stato di abbandono. A tal fine, dovrà essere obboligatoriamente acquisito il parere dei serivizi sociali.

Una norma che dovrebbe essere naturale, scontata, visto che con quelle madri e padri ” a tempo” hanno magari già trascorso un pezzo di infanzia o di adolescenza. Invece in Italia ci sono voluti circa quindici anni, e un lavoro di mediazione certosina, perché si arrivasse ad una legge che permetterà, da domani, anche ai genitori dell’affido di ” concorrere” all’adozione del ragazzino e della ragazzina dei quali, di fatto, sono già figure fondamentali. Evitando così traumi e lacerazioni.

Dalla norma sono però esclusi single e coppie di fatto, punto su cui si è incentrato lo scontro politico. “E’ importante – ha detto in aula il ministro della Giustizia Andrea Orlando prima del varo della nuova legge – che tutte le forze politiche abbiamo superato insieme le divisioni per abbattare una barriera a favore dei minori più deboli. E’ un primo passo positivo. Ed averlo fatto tutti insieme è un segnale forte e chiaro che la politica che si divide sa unirisi quando serve ed è chiaro l’approdo di dove si vuole andare con il nostro paese”.

LE NOVITÀ
Affidatari in corsia preferenziale. In caso di adozione è prevista una corsia preferenziale a favore di chi ha il bambino in affido. Il tribunale dei minori dovrà infatti tener conto, nel decidere sull’adozione, dei ‘legami affettivi significativi’ e del ‘rapporto stabile e duraturo’ consolidatosi tra il minore e la famiglia affidataria. La corsia preferenziale opera però solo se gli affidatari rispondono ai requisiti per l’adozione (stabile rapporto di coppia, idoneità all’adozione e differenza di età con l’adottato).

Tutela della continuità affettiva. Nell’interesse del minore è garantita continuità affettiva con gli affidatari (come ad esempio il diritto di visita) anche in caso di ritorno alla famiglia di origine e adozione o nuovo affido ad altra famiglia. Il giudice peraltro, nel decidere sul ritorno in famiglia, sull’adozione o sul nuovo affidamento dovrà ascoltare anche il minore.

Più poteri in tribunale. Si ampliano i diritti degli affidatari: chi ha il minore in affido è legittimato a intervenire (c’è l’obbligo di convocazione a pena di nullità) in tutti i procedimenti civili in materia di responsabilità genitoriale, affidamento e adottabilità relativi al minore. E’ poi prevista la facoltà di presentare memorie nell’interesse del minore.

Adozione degli orfani. Accanto ai parenti (fino al sesto grado) e alle persone legate da un rapporto stabile preesistente alla perdita dei genitori, anche l’affidatario potrà ora chiedere l’adozione di un orfano. In tal caso l’adozione è consentita anche alle coppie di fatto e alle persone singole.

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