KINSHASA – La Repubblica Democratica Congolese ha annunciato che 72 bambini adottati da coppie straniere potranno lasciare il Paese dopo oltre due anni di attesa. “Abbiamo autorizzato l’uscita di 69 bambini dal Paese”, ha detto alla stampa il ministro della Giustizia Alexis Thambwe Mwamba. “Abbiamo anche autorizzato il viaggio di tre bambini con malattie gravi”, ha aggiunto.

Quattordici dei bambini sono partiti per gli Stati Uniti, mentre altri stanno per iniziare una nuova vita in Italia, Belgio, Canada, Germania, Francia, Paesi Bassi e Svizzera. Altri 1.000, per ora, dovranno rimanere in orfanotrofi.

A fine 2013, Kinshasa aveva sospeso le adozioni internazionali sostenendo di voler indagare su presunti casi di maltrattamenti subìti dai bambini e di adozioni da parte di coppie omosessuali, vietate dalla legge. All’inizio di novembre l’allora ministro italiano per l’Integrazione Cècile Kyenge, dopo una missione nella Repubblica Democratica del Congo, aveva ricevuto assicurazioni su una conclusione positiva dell’iter adottivo delle coppie italiane. Dopo un momento di empasse, la presidenza del Consiglio aveva mandato una delegazione a Kinshasa. Le autorità locali avevano garantito che in tempi stretti sarebbero stati esaminati i dossier italiani ma anche questa promessa non fu rispettata. La situazione non si era sbloccata neanche dopo un colloquio telefonico tra l’allora presidente del Consiglio Enrico Letta italiano e il primo ministro congolese circa la volontà delle autorità di Kinshasa di procedere. Solo nel maggio dello scorso anno 24 coppie erano riuscite a rientrare in Italia ed erano state sbloccate le adozioni per circa trenta bambini.

Dopo questo primo gruppo, ora finalmente anche per altri 72 bambini si sono aperte le frontiere e la possibilità di entrare nelle famiglie assegnatarie. Oggi, infatti, il governo congolese ha comunicato che la revisione delle pratiche ha permesso di trovare “69 dossier in perfetto ordine e perciò i bambini avrebbero potuto essere autorizzati a partire” (già in passato). “Tutte le altre pratiche di adozione – ha detto il ministro della Giustizia congolese – dovranno aspettare fino a quando verrà approvata la nuova legge sulle adozioni attualmente in discussione”.

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