Tra il 2014 e il 2015 a Bari non ci sono stati bambini in stato di abbandono e si sono registrate 365 adozioni nazionali e 139 internazionali. Lo ha detto il presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, Riccardo Greco, intervenendo al convegno promosso dal Ciai-Centro italiano aiuti all’infanzia in collaborazione con l’Ordine degli psicologi. Greco ha però rilevato che «si fa fatica a trovare famiglie affidatarie, in quanto esiste un coinvolgimento affettivo ed emotivo molto grande per un’esperienza come l’affido che è temporanea».
«Bisognerebbe creare – ha spiegato – un affido professionale, come accade negli Stati Uniti, per evitare ai minori l’esperienza della comunità. Così i nuclei famigliari, retribuiti per l’impegno che svolgono, avrebbero un atteggiamento più distaccato nel garantire al minore un accudimento morale in famiglia».
«Il tempo è il nostro grande nemico – ha sottolineato Greco – bisogna essere rapidissimi perché le procedure spesso sono lente nel definire adottabile un minore e, nel frattempo, si inseriscono una serie di variabili che portano il minore in aree di rischio dal punto di vista psicologico».
«La questione è sotto osservazione – ha detto l’assessore al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico -; bisogna potenziare il servizio di attenzione e sorveglianza sui minori e sulle famiglie a rischio da parte della scuola e degli assistenti sociali che spesso sono sottodimensionati rispetto alle reali esigenze del territorio».