Dal 2007 ad oggi è aumentata, nel nostro Paese, la povertà delle famiglie con figli minori. Secondo gli ultimi dati Istat sul tema, relativi al 2014 e diffusi nel 2015, l’incidenza della povertà relativa nelle famiglie con almeno un figlio minorenne è pari al 16,7 per cento (a fronte del 9,6 per cento nel 2007), mentre l’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con almeno un figlio minorenne è pari all’8,4 per cento (a fronte del 2,4 per cento nel 2007).
Per combattere il fenomeno il Governo ha previsto, nella legge di stabilità 2016, l’istituzione del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
In attesa della definizione del Piano, l’11 febbraio scorso la Conferenza unificata – sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali – ha approvato le Linee guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), misura di contrasto alla povertà estesa da quest’anno all’intero territorio nazionale, dopo la sperimentazione nelle grandi città.
Il documento, disponibile online sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, chiarisce nel dettaglio il funzionamento e l’applicazione del SIA regolamentando un nuovo schema di intervento basato sul rafforzamento del sistema dei servizi sociali sul territorio, nell’ottica della rete integrata dei servizi. Il SIA prevede infatti l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie con minori in condizioni di povertà, subordinato all’adesione a un progetto di attivazione sociale e lavorativa. Per accedere al Sia è quindi necessaria una valutazione multidimensionale dei bisogni e la costruzione di un patto con i servizi, finalizzato al miglioramento del benessere della famiglia e quindi alla graduale riconquista dell’autonomia. La presa in carico richiede interventi personalizzati di valutazione, consulenza, orientamento, monitoraggio, attivazione di prestazioni sociali e di interventi in rete con altri servizi pubblici e privati del territorio.
A dover predisporre il progetto personalizzato per ogni famiglia beneficiaria dell’intervento saranno i Comuni o gli Ambiti territoriali.
Il 28 gennaio scorso il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, un disegno di legge delega in materia di contrasto alla povertà, riordino delle prestazioni e sistema degli interventi e dei servizi sociali, che è strettamente connesso a quanto previsto nella legge di stabilità 2016. Il provvedimento, attualmente in discussione in Parlamento, introduce una misura nazionale di contrasto alla povertà, razionalizza le prestazioni di natura assistenziale e previdenziale sottoposte alla prova dei mezzi e riordina la normativa in materia di interventi e servizi sociali. (bg)

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