“NON la facciamo certo per spending review, la riforma del processo civile e della famiglia, dei minori e della persona: ènecessaria per riammodernare l’ordinamento e renderlo più efficace. Il resto sono reazioni non adeguatamente meditate “: Donatella Ferranti è presidente della Commissione Giustizia della Camera e autrice dell’emendamento, approvato a fine gennaio, che riorganizza il Tribunale dei minori e la Procura dei minori e che è finito nel mirino dell’associazione nazionale dei magistrati per i minorenni e la famiglia, l’Aimmf, che ha diramato un documento in cui chiede il ritiro dell’emendamento. Ieri, Cristina Maggia, procuratore dei Minori di Genova e vicepresidente dell’Aimmf, ha spiegato a Repubblica i pericoli di questa riforma, “Si buttano alle ortiche cinquant’anni di cultura minorile in Italia e a Genova”. Il nucleo della riforma contestata sta in un accorpamento.

I Tribunali dei minori entreranno nei Tribunali di giustizia ordinaria e la Procura minorile diventerà un gruppo specializzato istituito presso la Procura ordinaria. Ma Donatella Ferranti difende il lavoro della commissione, che ha tenuto conto dei pareri di diverse associazioni, dall’Oua, Organismo unitario dell’avvocatura italiana, al Cnf, il consiglio nazionale forense, dall’Anf, associazione nazionale forense, all’Aiaf, l’associazione italiana avvocati per la famiglia e i minori, all’Anm.

Presidente Ferranti, perché cancella il Tribunale dei minori e la Procura dei minori?

“Non sopprimiamo nulla, si tratta in sostanza di un accorpamento e della valorizzazione della specializzazione. A Genova, sede distrettuale, la sezione specializzata in cui confluirà il Tribunale dei minori tratterà tra l’altro, in via esclusiva, le adozioni, la decadenza della responsabilità genitoriale e il penale minorile. Nei Tribunali circondariali di Savona, La Spezia e Imperia, ci saranno sezioni specializzate per minori, famiglie, persone, con un giudice specializzato per separazioni, divorzi e affidamenti. I giudici e la procura dei minori si spostano in sede distrettuale con il loro personale, le loro procedure e le loro professionalità, compresi i preziosi giudici onorari. I giudici per i minori entreranno a far parte di una sezione specializzata presso il tribunale distrettuale, i procuratori entreranno in un gruppo specializzato per i minori e le vittime vulnerabili. Il presidente del Tribunale dei minori diventerà presidente di sezione, il procuratore dei minori procuratore aggiuntoi”.

Il procuratore Maggia, con l’Aimmf, pensa però che si perderà autonomia, professionalità e procedure di un tribunale e una procura “speciali” che hanno al centro il minore, non il reato.

“Non è vero, non facciamo tutto questo per spending review, ma solo per una migliore funzionalità del servizio soprattutto nell’interesse dei minori. L’Aimmf lo sa benissimo, come sa che la riforma di un giudice unico è una riforma ormai necessaria, e con questa proponiamo un’osmosi e un arricchimento di professionalità, ad esempio tra tribunale civile e dei minori che oggi spesso lavorano separati sulla stessa materia o su materie contigue”.

Perché tribunale ordinario e dei minori dovrebbero lavorare insieme?

“Prendiamo il caso delle separazioni. Se c’è un figlio nato durante il matrimonio, allora se ne occupa il tribunale civile; se il figlio è di una coppia convivente allora interviene il tribunale dei minori. D’ora in poi, con la riforma, se ne occuperà solamente un giudice specializzato. Credo con un vantaggio per i minori e i genitori”.

Onorevole Ferranti, cosa accadrà a tutta la parte di regia sociale curata dalle procure, tra servizi sociali, scuole, famiglie che spesso permette di chiudere i fascicoli senza mandarli al tribunale?

“Nulla. Quei fascicoli, che si aprono quando arriva una segnalazione alla Procura e per fortuna finiscono con un “non luogo a procedere” continueranno ad esistere”.

Un tribunale dei minori e una procura per i minori, separati, non sono garanzia di esclusività e tutela per i minori?

“La separatezza delle funzioni non giova al minore, e neppure alla società. Facciamo un esempio. Spesso il minore vittima del cyberbullismo, è a sua volta autore di bullismo. L’osmosi dei due tribunali, minorile e non, permetterà di affrontare a tutto tondo il problema, con accorciamento dei tempi della giustizia e un più efficace intervento di aiuto al minore e alle famiglie”.

L’Aimmf denuncia e il Procuratore Maggia paventa che pur accorpati tribunale dei minori e procura minorile manterranno una sede staccata, l’attuale, per mancanza di spazi. E i fascicoli dei minori viaggeranno per Genova, avanti e indietro, tra l’Acquasola, sede del Tribunale e Procura dei minori, e Palazzo di giustizia.

“Questo si vedrà. Ogni distretto deciderà ma credo che la cosa più importante sia la revisione dell’organico che questa riforma, alla fine, produrrà”.

In che modo?

“Tutto il personale dei tribunali e procure dei minori sarà accorpato con i tribunali e procure ordinari. Significa che molte pratiche conosceranno finalmente un solo iter condiviso”.

Perché allora il suo emendamento divide?

“Si tratta credo del timore, comprensibile ma non fondato, di perdere specificità. Il testo comunque non è blindato, si potranno migliorare alcuni aspetti durante la discussione alla Camera. La riforma però va fatta. Con coraggio e lungimiranza da parte di tutti”.

di Michela Bompani – Fonte

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