Oltre settecentomila studenti. Cinquantanovemila insegnanti. E ancora quasi quattromila supplenti. Pochissime ore e da lunedì prende il via il nuovo anno scolastico, il primo con la riforma della Buona Scuola a regime dopo un 2015-2016 di transizione.

Ma ancora non tutto è pronto e al proprio posto. Ci sono gli insegnanti appena assunti dal concorsone da assegnare alle scuole e i supplenti da nominare, un’operazione che dovrebbe concludersi entro la fine della prossima settimana. Ma per la prima volta, dice il direttore regionale dell’ufficio scolastico regionale Gildo De Angelis, «tutte le cattedre della scuola primaria sono coperte, non c’è neanche più un posto libero».

Molti docenti arrivano fuori dal Lazio, dalla Campania soprattutto, per la disperazione di molti presidi che spesso si trovano alle prese con insegnanti che fanno avanti e indietro da una regione all’altra in giornata con tutte le difficoltà del caso. Quasi tutti coperti anche i posti della scuola dell’infanzia, il problema resta sempre alle medie e alle superiori con circa 1.500 cattedre ancora scoperte che andranno a dei supplenti.

Come in molte altre regioni d’Italia, anche nel Lazio mancano i professori di matematica, circa 350 in tutte le 840 scuole della regione. Senza insegnanti anche di lettere e lingue, in particolare spagnolo,francese e tedesco. E poi, ancora una volta, anche quest’anno, per i docenti di sostegno bisognerà ricorrere ai supplenti: ne serviranno almeno 3mila. «Ma – dice De Angelis – questa è una carenza cronica che ci portiamo avanti tutti gli anni, per coprire i posti vacanti servirebbero più assunzioni, che per ora non sono previste».

Con il nuovo piano di immissioni in ruolo però, ricorda, «ogni scuola si troverà fino a 8 docenti in più, è un grande vantaggio». Che tradotto nella pratica non esclude che, come prevedono i sindacati, agli insegnanti in più venga chiesto di fare il lavoro delle figure mancanti. Ma il nuovo anno nel Lazio vedrà ancora 135 scuole senza preside e quindi date in reggenza ad altri dirigenti scolastici che hanno già il proprio istituto da seguire. Mancano i presidi e il concorso per assumerne di nuovi sarà solo in ottobre.

Intanto, il nuovo anno partirà anche nelle zone del terremoto del 24 agosto. «È la cosa che ci preoccupa di più», dice De Angelis, che il 13 settembre sarà ad Amatrice. Nella cittadina, le casette di legno mandate dal Trentino sono quasi pronte e gli studenti, dall’asilo al liceo, potranno frequentare le lezioni regolarmente nelle strutture prefabbricate, anche se non proprio dalla prossima settimana. In attesa di farli rientrare a scuola, c’è l’idea di portare tutti i ragazzi per una settimana al circolo velico di Policoro in Calabria e a quello di Ventotene. Nel piccolo centro di Accumoli, invece, gli studenti rimasti sono solo 3, gli altri si sono trasferiti nelle Marche: andranno ad Amatrice.

di Claudia Voltattorni – Fonte

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