La commissione Giustizia della Camera presieduta da Donatella Ferranti (Pd) ha concluso l’esame degli articoli del disegno di legge delega che introduce una rivoluzione nel processo civile. Tra i punti qualificanti del testo ci sono la riforma del processo civile d’appello (decisamente asciugato), le sanzioni più alte per chi intraprende una lite temeraria aprendo una causa con dolo e, soprattutto, una razionalizzazione di varie competenze con la creazione in ogni capoluogo del tribunale per la famiglia che si occuperà in una unica sede di minori, adozioni, divorzi, separazioni e quant’altro riguardi i diritti all’interno del nucleo familiare.
Oggi il tribunale per i minorenni è un giudice quasi sempre collegiale — composto da due membri togati e due esperti in psicologia o pedagogia — che, oltre alle competenze per i reati commessi dai minorenni, si occupa della protezione della persona del minore in situazioni potenziali di pregiudizio o di abbandono. Ora, con il disegno legge delega appena approvato dalla commissione Giustizia della Camera, si fa un passo in avanti: allargando le competenze dei tribunali per i minorenni, includendovi anche quelle oggi di stretta pertinenza del tribunale civile ordinario. Dunque nel tribunale della Famiglia confluiranno tutti i procedimenti riguardanti i diritti delle persone, e in particolare dei minori, i diritti della famiglia tra cui le separazioni, i divorzi e in genere il contenzioso legato ai rapporti familiari.
Giudici specializzati
Con la creazione del Tribunale della famiglia — dopo il passo compiuto con il Tribunale per le imprese (concorrenza sleale, pubblicità ingannevole, class action, tutela dei consumatori) — viene istituita una specifica articolazione giudiziaria i cui componenti si occuperanno dell’intero settore della famiglia e delle persone in via esclusiva e con un alto tasso di specializzazione professionale. «Per quanto riguarda la famiglia — osserva il relatore Franco Vazio (Pd) — abbiamo pensato che ci fosse bisogno di più coraggio e dunque di dover affrontare la rivisitazione dei riti e soprattutto della ripartizione delle competenze con l’istituzione delle sezioni specializzate per i minori all’interno dei tribunali ordinari».
Tempi lunghi
Il ddl delega — dopo i pareri delle altre commissioni — già dalla prossima settimana sarà pronto per l’aula della Camera, poi ci sarà il voto del Senato che, se non cambierà il testo, darà il via alla fase dei decreti attuativi di competenza del governo. Un percorso molto lungo e pieno di insidie, questo, che potrebbe durare ancora mesi, se non un intero anno.
di Dino Martirano – Fonte