Attraverso un documento inviato alla Commissione Giustizia, CIAI ha espresso il proprio parere sugli emendamenti al testo “Disposizioni in materia di accesso del figlio adottato non riconosciuto alla nascita alle informazioni sulle proprie origini e sulla propria identità” oggi in discussione (Art. 28 Legge 184/83).
CIAI sostiene il diritto dei figli, anche quelli nati da madri anonime, a conoscere le proprie origini ma ritiene che, proprio a tutela dell’interesse prevalente del bambino, debba essere sempre garantito anche il diritto all’anonimato delle madri.
“Introdurre procedure che prevedano di poter sollecitare direttamente la madre a revocare il diritto all’anonimato potrebbe essere rischioso –evidenzia la presidente di CIAI Paola Crestani- mentre auspichiamo l’inserimento di una procedura che preveda che la donna possa, in qualsiasi momento e in maniera preventiva e spontanea, revocare al proprio diritto all’anonimato, acconsentendo così alla conoscenza dei propri dati identificativi da parte del figlio qualora questi ne volesse far richiesta”.