Nuovo terremoto tra le famiglie in attesa di adozione in Repubblica Democratica del Congo. La preoccupazione che serpeggia in queste ore è legata alle voci di una imminente missione del nostro Ministero degli Affari Esteri in RDC, missione che secondo queste famiglie potrebbe essere controproducente in questo momento e avere ripercussioni negative sui procedimenti adottivi in atto.

Proprio in questi giorni si susseguono infatti notizie e segnali confortanti rispetto alla positiva evoluzione delle sospensioni delle adozioni in Repubblica Democratica del Congo, già provata dall’arrivo di 17 bambini in Italia nel mese di gennaio. Nei giorni successivi a quelli arrivi, la CAI ha incontrato le famiglie in attesa, parlando di un clima favorevole. Il giornalista Jules Kidinda, che sta molto seguendo la vicenda delle adozioni a Kinshasa, ha annunciato ieri che entro metà della prossima settimana, forse già lunedì, sarà resa pubblica una nuova lista di minori autorizzati a lasciare il Paese, i cui dossier sono stati positivamente esaminati dalla Commissione Interminsteriale che ha ripreso i lavori il 23 gennaio scorso. Canada, Francia e Usa sarebbero i primi paesi interessati. Sempre Kidinda ha riferito che tutti i dossier in sospeso (circa 1.230) saranno esaminati entro la fine di febbraio. In questo contesto positivo, pertanto, quella a cui si accingerebbe il MAE sarebbe – così dice l’hasthag scelto da alcune famiglie su twitter – #inutilemissioneRDC.

Immediata la replica del Comitato genitori adottivi RDC, il gruppo di famiglie che lo scorso 20 gennaio hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi, incatenandosi, con lo slogan #lavitanonaspetta: «L’articolo odierno “tam tam su Gentiloni” è scaturito da insistenti tweet di 4 genitori adottivi ed una persona che non rientra affatto fra famiglie adottive coinvolte e palesa il livello di tensione della situazione dolorosa che viviamo». I genitori del Comitato «non sono a conoscenza di missioni del Mae, dunque pare quantomeno strano che queste persone abbiamo tali informazioni riservate. In ogni caso, se una missione è prevista non possiamo che esserne soddisfatti giacché il Governo si sta attivando attraverso tutti i suoi canali deputati a confrontarsi con le autorita della RDC. Laddove il Governo abbia deciso per tale strada non possiamo che esserne lieti come genitori e cittadini. Temiamo la strumentalizzazione di questi twittatori, per lo più coperti da nomi di fantasia. Esprimiamo piena fiducia nelle azioni che finalmente il Governo sta ponendo in essere in RDC, ove ora servirebbe una forte presenza. W i nostri figli e coloro che stanno davvero lavorando per loro».

di Sara De Carli – Fonte

Pin It on Pinterest

Share This